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La storia del cellulare: dal primo telefono mobile a oggi

Oggi il cellulare è il tuo compagno costante – lo usi per telefonare, scrivere, fotografare, navigare, giocare e perfino per lavorare. Ma come ci si è arrivati? Solo pochi decenni fa, telefonare in mobilità era un sogno futuristico. Nel frattempo, il cellulare si è trasformato da un ingombrante apparecchio per appassionati di tecnologia in un multitalento digitale che non può più mancare nella tua vita quotidiana. La storia del cellulare è una storia di inventiva, concorrenza, miniaturizzazione e cambiamento costante.


27.06.2025 | Tempo di lettura: 7 minuti

Chi ha inventato il primo cellulare?


La risposta alla domanda "Chi ha inventato il cellulare?" ti porta indietro all'anno 1973 – un’epoca in cui i telefoni erano ancora saldamente legati ai cavi. Nessuno poteva immaginare di fare una telefonata mentre era in giro – finché un uomo rese possibile proprio questo.

Martin Cooper: il padre del telefono cellulare

L'ingegnere americano Martin Cooper della Motorola era convinto che la comunicazione non dovesse essere legata a un luogo. Così sviluppò il primo cellulare portatile: il Motorola DynaTAC 8000X. Il 3 aprile 1973 effettuò la primissima telefonata con un telefono cellulare – da New York, per strada, e precisamente a un ricercatore della ditta concorrente Bell Labs. Un atto simbolico che fece la storia.

Ma come funzionava effettivamente il primo telefono cellulare?


Il primo cellulare, il famoso Motorola DynaTAC 8000X, era più di un semplice telefono portatile – era un apparecchio radio portatile. Ma come funzionava esattamente?

Negli anni ’70 non esisteva ancora una rete di telefonia mobile capillare, come la conosci oggi. Il DynaTAC utilizzava frequenze radio analogiche nella gamma degli 800 MHz per connettersi con stazioni base installate nelle grandi città. Queste stazioni base erano collegate alla rete fissa tramite un sistema centrale di commutazione.

La connessione funzionava in modo simile a una radio ricetrasmittente:

  • Il cellulare inviava un segnale alla cella radio più vicina.
  • La centrale verificava se c’era una linea libera.
  • Solo allora la chiamata poteva essere inoltrata.

La connessione era insicura, soggetta a disturbi e non crittografata – chiunque con un’apparecchiatura radio adatta poteva ascoltare. La qualità della conversazione era mediocre, ma all’epoca comunque rivoluzionaria: per la prima volta si poteva telefonare senza cavi e mentre si era in movimento.

La batteria, tra l’altro, non era integrata, ma un blocco esterno collegato al dispositivo. Una ricarica durava circa dieci ore – per un tempo massimo di conversazione di 30 minuti. Eppure: per molti era già pura fantascienza.

Dati tecnici del primo cellulare

Il primo cellulare era tutt’altro che pratico:

  • Peso: ca. 1 kg
  • Autonomia della batteria: ca. 30 minuti
  • Tempo di ricarica: circa 10 ore
  • Memoria: 30 numeri di telefono
  • Costo: circa 4000 USD al momento del lancio sul mercato nel 1983

Nonostante ciò, fu un momento storico.

Fu il segnale di partenza per una rivoluzione mobile.

Dalla prima chiamata alla diffusione mondiale


Il primo prototipo fu solo l’inizio. Ci vollero altri dieci anni prima che i telefoni cellulari fossero pronti per il mercato. Gli anni ’80 e ’90 furono decisivi per lo sviluppo della comunicazione mobile.

Le prime reti mobili: da 1G al GSM

Le prime reti mobili commerciali (1G) furono lanciate nel 1983 negli Stati Uniti e in Giappone. Ma il vero successo arrivò in Europa con il GSM (2G). GSM – abbreviazione di Global System for Mobile Communications – standardizzò la tecnologia della telefonia mobile e rese possibile per la prima volta il roaming tra paesi.

Il Nokia 1011 – Un classico europeo

Il 10 novembre 1992 Nokia lanciò sul mercato il primo cellulare GSM: il Nokia 1011. Era compatto (per gli standard dell’epoca), poteva ricevere e inviare SMS – e funzionava nella nuova rete GSM, che presto divenne lo standard globale.

Il primo cellulare con touchscreen


Oggi controlli il tuo cellulare quasi esclusivamente tramite uno schermo. Ma chi ha inventato il primo cellulare touch? La risposta risale a più tempo fa di quanto tu possa pensare.

IBM Simon – Il pioniere sconosciuto

Già nel 1994 IBM lanciò sul mercato il Simon Personal Communicator – un dispositivo con touchscreen resistivo, utilizzo tramite stilo, funzione fax e calendario. Per molti era un mini-computer con funzione telefonica – ma era anche il primo cellulare con touchscreen al mondo. Si vendette poco (solo circa 50.000 unità), ma era in anticipo sui tempi.

Apple e il definitivo successo

Solo nel 2007 Apple portò alla perfezione il concetto di touch con il primo iPhone. Il touchscreen capacitivo, l’ecosistema di app e il design elegante resero l’iPhone un dispositivo di culto – e segnarono l’inizio dell’era degli smartphone. Apple dimostrò quanto potesse essere intuitivo l’utilizzo – e stabilì un nuovo standard per l’intero settore.

Il cellulare nella vita quotidiana degli anni 2000


All’inizio degli anni 2000, il cellulare si trasformò da bene di lusso a prodotto di massa. Sempre più persone – anche in Svizzera – poterono permettersi un telefono cellulare. I dispositivi divennero più piccoli, più economici e più alla moda.

Modelli cult: Nokia, Motorola e altri


Chi non ricorda il Nokia 3310 – praticamente indistruttibile, con l’app cult “Snake” e una leggendaria durata della batteria? O il Motorola Razr V3, uno dei telefoni a conchiglia più eleganti del suo tempo?

Tendenze dei cellulari negli anni 2000

  • Suonerie polifoniche
  • Display a colori
  • Fotocamere integrate
  • MMS e Internet WAP
  • Cellulari musicali come il Sony Ericsson W800i

Il cellulare divenne un prodotto lifestyle – e uno status symbol.

Gli smartphone prendono il sopravvento: app e dati mobili


Con l’iPhone e l’introduzione di Android (2008) tutto cambiò. Ora il cellulare era un mini-computer:

  • potevi scrivere email,
  • guardare video in streaming,
  • scattare foto in HD,
  • e connetterti con gli amici sui social network.

Gli app store esplosero – e con loro le possibilità.

Cellulari pieghevoli e 5G – Cosa è possibile oggi


Le innovazioni più recenti dimostrano: lo sviluppo è tutt’altro che concluso.

Smartphone pieghevoli

Con modelli come il Samsung Galaxy Z Fold, il Motorola Razr (2020) o il Huawei Mate X assistiamo a un ritorno ai design a conchiglia – ma in modo completamente nuovo. Hai un dispositivo compatto che può trasformarsi in un tablet. In questo modo puoi lavorare in modo più produttivo e consumare contenuti in modo più confortevole.

5G e il futuro della comunicazione mobile


Con il 5G raggiungi velocità di trasmissione dati nell’ordine dei gigabit – questo rende possibili applicazioni come:

  • Realtà aumentata
  • Cloud gaming
  • Guida autonoma
  • Smart Cities

Sostenibilità e responsabilità digitale


Con l’aumento dell’utilizzo cresce anche la consapevolezza ambientale. Molti utenti in Svizzera puntano sempre più su:

  • Cellulari ricondizionati
  • Durata d’uso più lunga
  • Produttori con produzione a impatto zero di CO₂
  • Dispositivi modulari come il Fairphone

Le app ti aiutano persino a misurare e ridurre la tua impronta digitale.

Uno sguardo al futuro: com’è il cellulare di domani?


Forse presto non avrai nemmeno più bisogno di un dispositivo visibile. Progetti di ricerca stanno già lavorando a:

  • Chip impiantabili
  • Display olografici
  • Interfacce controllate dal pensiero

La storia del cellulare, dunque, è tutt’altro che conclusa – è solo all’inizio di una nuova ed entusiasmante fase.

Il cellulare come specchio del nostro tempo


Dal primo cellulare, passando per il primo cellulare touch, fino allo smartphone con display pieghevole – il telefono mobile ha rivoluzionato la nostra società. Ha cambiato il modo in cui comunichi, lavori, studi, fai acquisti e curi le relazioni.

E anche se la tecnologia continua ad avanzare, una cosa resta invariata: il cellulare è espressione di libertà, mobilità e del desiderio umano di restare in contatto – ovunque tu sia.

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